Psicoanalista

Il mio metodo di lavoro è di orientamento psicoanalitico. Nello specifico la mia formazione è in “Psicoanalisi della Relazione“. Tale modello deriva dalla Psicoanalisi classica, il cui padre fondatore è Freud. Nella Psicoanalisi della Relazione viene superato il modello pulsionale di Freud e l’attenzione viene rivolta non solo alle dinamiche intrapsichiche del soggetto, che contribuiscono alla formazione della percezione di sé, dell’altro e del mondo, ma anche alle relazioni significative che la persona ha sperimentato, che acquistano importanza nella formazione della personalità.

La Psicoanalisi della Relazione si sviluppa a partire dai contributi di vari autori, tra cui Mitchell, Ferenczi, Fairbairn, Sullivan e D. Stern.
Un contributo fondamentale nello sviluppo di tale orientamento psicoanalitico è dato dai risultati dell’attuale ricerca sperimentale “Infant Research”, che testimonia come il neonato sia già attivo nello stabilire interazioni con l’esterno e capace di autoregolare il proprio coinvolgimento nelle relazioni.

Il mio approccio si basa sul rispetto della persona, che non viene giudicata, ma ascoltata in modo attivo per comprendere le origini del suo malessere e dare un senso e un significato ad esso all’interno della sua storia personale e familiare.

La psicoanalisi, detta anche “analisi del profondo“, non va ad agire solo sul sintomo (es. attacco di panico, depressione), ma anche sulle cause che hanno portato allo sviluppo del sintomo, in modo tale che il cambiamento riguardi anche dinamiche più profonde come vissuti emotivi, stili relazionali… cioè aspetti di sé che permettono di affrontare la vita in modo più funzionale al benessere personale e relazionale.

La mia modalità di lavoro si basa su colloqui “vis a vis”, cioè colloqui in cui l’analista e il paziente sono posti uno di fronte all’altro. Tale setting, secondo il mio orientamento, è utile per stabilire e sviluppare la relazione terapeutica che è uno dei principali veicoli di cambiamento.
Non utilizzo quindi il lettino, che solitamente è adoperato dagli psicoanalisti ortodossi per una scelta che si basa su presupposti teorici e tecnici diversi da quelli della Psicoanalisi della Relazione.

A chi è rivolta la Psicoanalisi della Relazione?

La Psicoanalisi della Relazione è rivolta:

… alle persone che vogliono prendersi cura di sé, alleviare il loro malessere o il senso di insoddisfazione per avere una qualità di vita migliore.

…. alle persone che desiderano conoscersi meglio, che vogliono agire nella vita in prima persona attraverso scelte consapevoli che li portino a realizzare se stessi e a costruire relazioni gratificanti ed equilibrate nel rispetto di sé e dell’altro.

…. alle persone che non hanno paura di chiedere aiuto, che riconoscono i propri limiti e che vogliono affrontarli con la mano di un esperto.

… alle persone che credono o che vogliono credere nell’amore, che desiderano affrontare le crisi in modo costruttivo, come occasione per conoscere meglio se stessi, il proprio partner e la relazione, allo scopo di raggiungere una maggiore intimità e rispetto reciproco.